4 chiacchiere con Andrea Razio, CEO della piattaforma T-Dox

Abbiamo intervistato Andrea Razio , CEO di WHILE TRUE SRL, la software house che ha realizzato la piattaforma T-Dox che permette la digitalizzazione di processi di raccolta dati manuali attraverso un approccio no-code/low-code.
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Abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con Andrea Razio , CEO di WHILE TRUE SRL, la software house che ha realizzato la piattaforma T-Dox.

T-Dox permette la digitalizzazione di processi di raccolta dati manuali attraverso un approccio no-code/low-code.

Ho scritto diversi articoli su T-Dox e sulle sue possibili applicazioni.

 

Perchè T-Dox? Da dove nasce l’idea? 

Noi nasciamo da una software house in ambito operational. 

Abbiamo da sempre realizzato soluzioni e APP per la logistica, la tracciabilità e la consuntivazione di attività sul campo. 

Da qui l’idea di creare TDox e di fondare While True dal ramo d’azienda della sofware house principale. 

Tdox rispondeva all’esigenza dei clienti di avere un sistema snello che gli consentisse di modificare al volo i processi e di customizzarli per i propri clienti senza intervenire sul codice. 

L’operatività di un’azienda è qualcosa di molto complesso e spesso ci trovavamo di fronte alla richiesta di sistemi verticali integrabili poi con l’ERP. Nascevano progetti enormi che solo le realtà strutturate potevano permettersi. 

Con TDox abbiamo fornito quella tecnologia anche a chi non avrebbe mai potuto permettersi un progetto custom.

 

t-dox nocode tdox

 

Chi sono le persone dietro T-Dox?

Andrea Razio lo ha ideato, Michele Guion è il capo tecnico che si occupa di coordinare gli sviluppi e la manutenzione scegliendo le features suggerite dai clienti e dagli analisti di mercato a cui ci affidiamo.

Nicola Marai è il responsabile del marketing e dell’area vendite.

 

Come si è evoluta T-Dox dai primi passi fino ad oggi? 

Ovviamente le evoluzioni sono state enormi dal punto di vista delle funzionalità, passando dalla possibilità di integrazione fino all’esperienza di acquisto. 

Oggi un cliente con una conoscenza di base dei sistemi informatici è in grado di realizzare in autonomia il proprio processo e di acquistare le licenze. 

Possiamo affermare che il 50-60% dei nostri clienti non ci ha mai contattato, ma utilizza TDox in completa autonomia.

 

Quali sono i casi di successo di T-Dox? 

TDox è adatto a varie realtà e a vari ambiti, abbiamo partner con target molto diversi che si rivolgono anche ad aziende molto grandi ed importanti. 

Penso a Swisspost del nostro partner Quadient ad esempio, passando per Fileni Alimentare spa del partner Altesia passando per RUSTICI SPA (che ha ridotto del 90% il tempo di raccolta dati di produzione) e dal Consorzio universitario QUINN. 

 

come ridurre il tempo di acquisizione dati con tdox

 

Poi abbiamo altri case importanti come IREN SPA e ABBANOA SPA, società attive nel settore utilities e cantieristica. 

Ma ci tengo a sottolineare che TDox è utilizzato moltissimo anche in realtà piccolissime anche con un solo utente. 

Questo perché con il NOCODE di TDox il livello di digitalizzazione del cliente lo decide il cliente stesso, in base alle proprie scelte al tempo e alle risorse economiche che ha esso stesso a disposizione. 

Ci sono clienti che si accontentano di trasmutare in PDF il proprio documento cartaceo e altri che invece vogliono spingersi più in là, automatizzando parte dei loro processi. 

C’è chi lo fa da solo, chi con l’aiuto dei partner e chi invece si affida ai nostri consulenti interni riservandosi qualche ora di training on the job.

 

Cosa ne pensate del movimento no-code/low-code? 

Noi ci affidiamo agli outlook dei nostri consulenti Gartner che vedono il no-code/low-code crescere vertiginosamente nei prossimi 3-4 anni. I clienti hanno bisogno di agilità per restare competitivi, ma allo stesso tempo non possono permettersi sistemi troppo complessi e costosi. 

C’è bisogno di equilibrio, e il nocode è il compromesso ideale per progredire. 

Nei prossimi anni le aziende si doteranno sempre di più di sistemi digitali e servono strumenti che facciano concentrare gli sforzi e le poche risorse a disposizione nella definizione dei processi piuttosto che sulle tecnologie.

 

In Italia siamo pronti per il no-code? 

Parlando genericamente, durante la pandemia qualcosa è successo, noi abbiamo notato un’attenzione maggiore dei clienti e una sorta di consapevolezza che il digitale è un grande aiuto. 

Il nocode è venuto di conseguenza, purtroppo paghiamo l’analfabetismo digitale abbastanza diffuso e questo creato scetticismo o sensazione di un mancato ritorno di investimento. 

Il nocode si propone come qualcosa che può essere su misura, ma allo stesso tempo standardizzato e unito al CLOUD ha potenzialità infinite a prezzi sostenibili. 

C’è ancora molta strada da fare, ma la rotta è tracciata.

 

Quale saranno le novità di Tdox e che direzione prenderà nei prossimi anni?

Abbiamo una roadmap ricchissima e tanta impazienza di percorrerla. 

Già quest’anno usciranno degli strumenti importanti per automatizzare il back-office e trasformare TDox in un vero e proprio BPM (Business process management). 

Questo perché oggi TDox è fortissimo sul device mobile ma lato back-office sono poche le automazioni a disposizione.

Con il nuovo strumento sarà possibile creare processi per l’ufficio per automatizzare e tracciare il dato dalla sua nascita fino alla fatturazione. 

 

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TDox vede i processi in modo totalmente diverso dalle altre applicazioni, è tutto orientato alla cosa che interessa di più al cliente e che lui stesso riesce a visualizzare meglio nella sua testa: il dato

Non necessariamente il cliente deve visualizzare dall’inizio il processo che vuole realizzare, inizia con gestire il dato in un punto e un po’ alla volta ci attacca le manipolazioni che ritiene necessarie. 

TDox non è migliore o peggiore di altri sistemi, è diverso e se ne capisci la filosofia non ha limiti. 

Infine, senza praticamente investire risorse, cominciamo a ricevere le prime registrazioni e i primi clienti dagli Stati Uniti. Per noi è stata una sorpresa, ma dimostra che lo strumento sta andando nella direzione giusta.

 

notizie no-code low-code

 

 

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Autore di questo articolo

Cristian Currò

Cristian Currò

Imprenditore digitale, ho avviato diverse startup e progetti nel settore della salute digitale, stampa 3D e realtà virtuale. Lo sviluppo in No-Code è la chiave per un futuro tecnologico più equo.

Ciao, sono Cristian Currò

ho creato nocodeitalia.it per condividere con te esperienze, opinioni ed idee su tutto ciò che ruota attorno al mondo dello sviluppo senza codice.

Sono sicuro che troverai in questo blog il braccio destro sullo sviluppo no-code e low-code che stavi cercando!

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