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Come una startup ha lanciato e venduto in una settimana la sua app sviluppata in nocode

La minaccia del COVID-19 ha fatto precipitare il sistema economico globale e i sistemi sanitari.

Le imprese locali sono state le prime ad avere ripercussioni a causa delle chiusure imposte nei diversi lock-down.

Tutti necessitavano di un aiuto e due ragazzi,  Brent Summers (@BrentSum) e Justin Mares, entrambi sviluppatori statunitensi e promotori di strumenti software no-code, hanno deciso di lanciare una startup nocode che permettesse di acquistare carte regalo digitali per le imprese locali in difficoltà.

Hanno iniziato a progettare la loro App di carte regalo per piccole imprese usando Bubble, senza la necessità di scrivere alcun codice. 

Hanno lanciato la loro app sviluppata in nocode, chiamata GiveLocal, il 15 marzo 2020 dopo solo tre giorni di progettazione; nel giro di una sola settimana, è stata comprata da USA Today ed è ora nota come “Support Local“.

 

 

Perché sviluppare una Startup Nocode?

Gli strumenti software no-code permettono agli utenti di trasformare le loro idee da MVP in nocode a vere e proprie web app e startup nocode in pochissimo tempo ed a basso costo. 

Summers è solo uno dei tanti utenti che hanno compreso da subito come il no-code ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui vengono create le applicazioni digitali del futuro.

 

“Ho iniziato a lavorare con il no-code probabilmente all’inizio del 2014.  

A quel tempo, quando mi confrontavo con gli sviluppatori e i loro team, notavo molto attrito tra loro ed i fondatori non tecnici che lavoravano con un budget ed una conoscenza tecnica limitata ma delle ottime idee di business.

Il problema principale era che queste ottime idee di business dovevano essere validate sul mercato.

Quasi sempre quello che veniva fatto è stato quello di assumere un team di sviluppo, per esempio da Upwork, ed iniziare a sviluppare l’applicazione.

Ma si sa, dopo il lancio del prodotto ci sono sempre delle correzioni da fare e quello che spesso succede in questi casi è che il team di sviluppo trovato su Upwork o scompare o aumenta le sue tariffe”, ha spiegato Summers. 

 

Questa serie di esperienze negative hanno spinto Summers a sviluppare con Bubble e altri strumenti software no-code, sostenendo che saper programmare non fosse necessario per realizzare un valido progetto di business digitale.

 

Brent Summers (@BrentSum)

 

Le piattaforme no-code come Bubble impiegano flussi di lavoro visivi di tipo drag-and-drop per facilitare le persone a creare il proprio business digitale anche senza la necessità di scrivere codice. 

Per chiunque abbia un background di programmazione o anche una conoscenza avanzata di Excel, il no-code può anche ridurre drasticamente il tempo di sviluppo perchè fornisce subito delle soluzioni già pronte, testate e perfomanti. 

Il movimento nocode è diventato determinante durante la pandemia COVID-19 e continua ad esserlo tuttora.

Quando hai budget e competenze tecniche limitate sei costretto a dare priorità alla semplicità piuttosto che a flussi complicati.

Quando la velocità è essenziale e tutti vogliono avere la possibilità di contribuire allo sviluppo, allora il no-code diventa la soluzione.

 

Summers ha usato le potenzialità del nocode a suo vantaggio durante la crisi del coronavirus. 

Hanno impiegato tre giorni per lavorare sull’app e poi l’hanno pubblicata sui social media. 

I primi due giorni di lancio, Summers ha avuto una “risposta travolgente” dalla sua comunità.

 

“La cosa che rende il no-code così potente è la velocità di sviluppo, l‘errore principale che vedo fare agli imprenditori alle prime armi è non sfruttare la velocità nel modo giusto.

Passano mesi ad arrovellarsi con la loro app perché vogliono che sia perfetta prima del lancio. 

Grazie alla velocità di sviluppo di Bubble, ho ottenuto quel vantaggio di lanciare un MVP in nocode e modificarlo velocemente grazie ai feedback della community”, ha detto Summers. 

 

Quello che è successo dopo è stato sorprendente e raro, soprattutto durante una pandemia.

 

La startup nocode Give Local diventa un successo durante la pandemia di COVID-19

Il quarto giorno dopo il lancio, Summers ha raccontato di essere stato contattato da diverse aziende che hanno proposto il loro aiuto.

 

“Uno di loro era Gannett, proprietario di USA Today, hanno detto che stavano lavorando su qualcosa di simile e che  sarebbe piaciuto loro unire le forze. 

È stata una decisione facile perché avevano entrambi ingegneri con una certa familiarità con Bubble e la maggiore portata dei quotidiani a larga distribuzione”.

 

Summers ha spiegato che lui e il suo cofondatore lavoravano su altri progetti a tempo pieno e stavano già lottando per stare al passo con il feedback degli utenti. 

Il team di USA Today ha preso in mano il progetto, l’ha aggiornato alla seconda versione e ha aggiunto funzionalità tra cui le opzioni di consegna per alcuni ristoranti e una funzione di ricerca. 

Summers ora assiste il team e continua a diffondere il messaggio del sostegno alle imprese locali.

 

 

Gli strumenti senza codice sono diventati più potenti, più solidi e facilmente personalizzabili nell’ultimo decennio, e sono pronti a diventare il modo principale con il quale gli imprenditori possono iniziare a sviluppare il loro business digitale. 

Forrester ha previsto che il mercato delle piattaforme di sviluppo no-code crescerà fino a 21,2 miliardi di dollari nel 2022, e Gartner prevede che le piattaforme applicative low-code rappresenteranno il 65% di tutto lo sviluppo di app entro il 2024.

Con il continuo sconvolgimento economico e politico, vedremo più persone non tecniche che cercheranno di impegnarsi in questioni sociali e creare soluzioni tecnologiche. 

Ora è più importante che mai che la capacità di costruire software sia accessibile a tutti.

Il no-code è la chiave per un futuro tecnologico più equo.

 

 

Per saperne di più su Bubble

 

 

 

Bubble è una delle piattaforme leader per lo sviluppo in no-code. 

 

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