Trasformazione digitale aziendale, quali sono le prossime sfide che i manager aziendali non possono assolutamente ignorare?
L’imprevedibilità dell’ evento pandemico del 2020, che stiamo ancora tuttora vivendo, ha dimostrato che per sopravvivere, avere successo e persino prosperare in questa era, le aziende devono essere in grado di adattarsi ed innovare rapidamente e su larga scala.
La buona notizia è che questa non è una novità.
Infatti, secondo uno studio di McKinsey nel 2018, l’8% delle aziende intervistate credeva che il proprio business sarebbe rimasto economicamente sostenibile solo attraverso un processo rapido di trasformazione digitale.
La cattiva notizia è che sebbene il biennio 2020-2021 abbia apportato alcuni cambiamenti nel panorama aziendale, come ad esempio l’aumento di attività in smart working, sono state però introdotte una nuova serie di sfide tecnologiche che i manager aziendali dovrebbero conoscere e comprendere per poter essere in grado di superarle con successo nelle loro iniziative di innovazione tecnologica.
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Sviluppare codice personalizzato diventa sempre più complesso
La stragrande maggioranza dei progetti di trasformazione digitale prevede una modernizzazione della struttura tecnologica e/o lo sviluppo di applicazioni personalizzate.
Ma sviluppare codice personalizzato è sempre più difficile e molti progetti finiscono per fallire a causa di ciò. I motivi per cui è così difficile creare codice personalizzato sono tanti:
- La complessità tecnica è esplosa negli ultimi dieci anni, quindi c’è molto più codice da scrivere.
- La gestione e la manutenzione del codice esistente assorbe la maggior parte del tempo degli sviluppatori, lasciando poco o nessuno spazio per concentrarsi sulla creazione di qualcosa di nuovo.
- Sta diventando sempre più difficile soddisfare i requisiti di per la gestione della sicurezza informatica.
- Mancanza di talenti nello sviluppo, che mi porta alla prossima sfida.
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Divario di competenze informatiche e scarsa disponibilità di sviluppatori
Costruire un team di sviluppo con esperienza ed orientato verso nuovi linguaggi di programmazione sta diventando una missione quasi impossibile.
Indipendentemente dai livelli di maturità digitale, la maggior parte delle aziende è colpita da carenze di competenze e di talenti che ostacolano la rapida adozione delle moderne architetture IT necessarie per essere competitivi.
Con questo non voglio dire che gli sviluppatori bravi e competenti non ci sono, anzi sto proprio dicendo il contrario, cioè che le aziende che hanno la fortuna di lavorare con loro, offrono stipendi e benefit importanti pur di continuare a lavorare insieme, rendendo sempre più difficile per le aziende competitor trovare personale qualificato.
Attrarre talenti quindi non diventa più una questione di stipendio ma di visione aziendale e prospettiva di crescita personale e professionale.
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Silos tecnologici all’interno dell’azienda
Questa sfida è molto comune tra le aziende che si trovano nelle prime fasi della loro strategia di trasformazione digitale.
Scelgono il primo progetto (la maggior parte dei primi progetti di trasformazione digitale sono legati a miglioramenti dell’esperienza del cliente) e cercano uno strumento specializzato (infrastruttura IT, framework, linguaggi di programmazione ecc) per gestire quel particolare tipo di iniziativa.
Quindi, un altro team dell’azienda inizia a pensare a un secondo progetto e sceglie uno strumento diverso. Quindi, un altro team vuole creare un terzo progetto e sceglie ancora un altro strumento e così via.
Questo è uno scenario molto comune, dove, invece di scegliere fin dall’inizio, una tecnologia unica per gestire le diverse iniziative di business, le organizzazioni finiscono con un mucchio di strumenti disparati e disgiunti che spesso si solidificano in silos indipendenti che portano ad uno spreco di tempo, risorse economiche e molto spesso alla morte dei progetti stessi.
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Poca attenzione al debito tecnico
Il debito tecnico, spiegato in maniera semplice, è la misura del costo che si andrà in contro in futuro a causa di una riprogettazione e realizzazione di una soluzione tecnica provvisoria o fatta con strumenti non idonei.
Il Debito tecnico può avere una natura volontaria, se è stato considerato e pianificato, oppure involontaria quando deriva da scelte sbagliate a causa di tempi stretti di sviluppo, budget insufficienti o scarsa competenza tecnica.
Il risultato sono infrastrutture tecnologiche ed applicazioni che finiscono per consumare risorse, tempo ed energia e che privano le aziende della capacità di competere, innovare e adattarsi per il futuro.
Se lavori in un’azienda nel reparto innovazione sai bene di cosa sto parlando perchè molto probabilmente hai già avuto un’esperienza di questo tipo.
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Cloud computing
Il cloud computing offre vantaggi straordinari alle organizzazioni: scalabilità immediata, accessibilità da qualsiasi dispositivo in qualsiasi luogo, diversi modelli di pricing.
Tuttavia, il passaggio al cloud non è sempre la cosa più semplice da fare e può causare interruzioni nel modo in cui le organizzazioni pianificano di far progredire la propria attività.
Oltre a ciò, ci sono ancora alcune preoccupazioni che i manager aziendali devono ancora tenere a mente. L’elenco include problemi di sicurezza e privacy, complessità di gestione, blocco del fornitore, prestazioni e velocità di accesso.
Queste sono solo alcune delle domande che i dirigenti dovrebbero considerare quando scelgono il miglior partner per le loro iniziative in cloud.
Le piattaforme low-code e no-code possono essere sicuramente uno strumento di supporto durante le iniziative di trasformazione tecnologica aziendale in quanto forniscono all’IT set standardizzati di strumenti, ambienti e competenze per accelerare lo sviluppo delle applicazioni.
Il rapporto No-Code Census 2020 stima che lo sviluppo di applicazioni sia 4,6 volte più veloce, 4,6 volte conveniente e 4,8 volte più semplice utilizzando queste piattaforme.
Secondo Gartner, il 65% dello sviluppo di applicazioni sarà low-code entro il 2024. Il mercato delle piattaforme di sviluppo low-code è previsto in aumento a 21,2 miliardi di dollari entro il 2022, rispetto ai 3,8 miliardi di dollari del 2017 secondo uno studio di Forrester.
Un certo numero di aziende sta già sperimentando piattaforme low-code o no-code su casi d’uso di trasformazione digitale. Un esempio tutto Italiano è quello di Rustici Spa che ha ridotto del 90% il tempo di acquisizione dei dati di un loro processo produttivo.
Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia adottata da un’azienda, l’integrazione di piattaforme di questo tipo nel percorso di trasformazione digitale è di per sé una sfida nella sfida.
Quindi ricapitolando, la tua azienda è pronta ad accelerare nel futuro?
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